PALLUCCO
PALLUCCO

DESCRIZIONE

Nei primi anni ‘80 irrompe sulla scena del design una autentica novità. In un mondo che tende all’omologazione, Pallucco fa scalpore con prodotti radicali, simili ad opere d’arte concettuale, che impongono un approccio visionario e uno stile comunicativo provocatorio, sopra le righe, affidato ai cataloghi del maestro della fotografia Peter Lindbergh e a eventi impensabili, come le presentazioni allestite al mattatoio abbandonato di Milano. I migliori designer e artisti internazionali vengono attratti da questa originalità e libertà, mettendo il loro talento al servizio della progettazione. Rei Kawakubo, fondatrice della griffe Commes de Garcons, disegna una serie memorabile di sedie e tavoli. Hannes Wettstein negli anni ‘90 e Jurgen Bey nei primi anni 2000 guidano come art director Pallucco attraverso il minimalismo e la riscoperta del decorativo con un approccio innovativo e raffinato. Il nuovo millennio segna il passaggio al design emozionale, alla ricerca di un equilibrio tra emozione, funzione e sostenibilità. Mobili, complementi d’arredo e lampade dalla forte personalità sono capaci di stupire e appassionare sempre, tanto nei musei quanto nell’intimità delle case, come quelle ritratte nel recente catalogo Nouveau Realisme. I protagonisti della comunicazione diventano gli spazi quotidiani, il design reale e vivo, le abitazioni di chi ha scelto i prodotti Pallucco per esprimere il proprio stile in modo unico e mai banale.
Nel corso degli anni i più importanti designer hanno collaborato con Pallucco: Mario Asnago e Claudio Vender, Enrico Franzolini e Vicente Garcia Jimenez, Kazuhiro Yamanaka, Susanne Philippson, Sergio Calatroni…
Per arrivare alle nuove proposte lanciate al Salone del Mobile 2011 come la lampada Chords di Teruhiro Yanagihara, ripiegata intorno al filo come un origami, il prodigioso tavolino da caffè Rota di Denis Santachiara che si muove su ruote senza mozzi né raggi, la lampada dall’incredibile capacità di estensione Micro Telescopic di Jean Nouvel, che disegna un ennesimo capolavoro dopo il tavolo straordinariamente allungabile Grand Ecart del 2008. Oltre ad una nuova sorprendente riedizione della lampada Fortuny, icona aziendale disegnata da Mariano Fortuny nel 1907, capace di essere sempre attuale e di rinnovarsi continuamente riscoprendo questa volta le stoffe originali d’epoca di Tessitura Fortuny.

 

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